Le feste appena trascorse ci hanno fatto un pò dimenticare la feroce e noiosa pandemia che da un anno sta perseguitando tutto il pianeta. Le notizie sul tema sono sempre presenti sui giornali e in televisione ma sembra abbiano perso un parte della forza persuasiva che innalzava il nostro limite di attenzione verso il pericolo. Non ho visto un messaggio cosi forte sul fatto che il vaccino sia la forza comune, ma piuttosto ho visto siamo tutti un pò negazionisti.

Sicuramente assuefatti e stanchi da invadenti limiti condizionanti la nostra vita, tendiamo ad annullare un pericolo ancora presente. Il Covid-19 è ancora tra di noi anche se siamo nel 2021, anche se per Natale abbiamo mangiato una fetta di panettone. Temo siamo in un burn out collettivo dove si cerca di sfuggire alle noie provocate dalla convivenza con il virus.

“I negazionisti hanno paura della paura. Più che paura provano angoscia. Perdono i punti di riferimento. E arrivano a essere dei deliranti. Il negazionismo è una forma di contenimento dell’angoscia”
Umberto Galimberti, filosofo

Ecco che ci si trova a fare certe cose come le facevamo prima del Covid. Un’istintiva ribellione verso limiti e precauzioni protratte da tempo ha sostituito paura e prudenza, incoraggiata dal fatto di aver avuto la fortuna di non essere stati contagiati in questo lungo periodo di pandemia.
La fortuna è l’altro elemento cruciale. Abbandoniamo comportamenti e gesti precauzionali in alcune situazioni o ambienti attaccandoci alla probabilità, al fatto che per una volta o in quel posto non può succederci nulla. Si scommette sulla probabilità e quindi sulla fortuna che per quella volta va bene. Salvo essere la volta buona, cioè quella cattiva.

Sicuri di noi ci destreggiamo nella vita quotidiana da persone che si ritengono sapute e consapevoli dei rischi. Sappiamo, siamo bravi e siamo sicuri di noi. Non si sa perché abbiamo interiorizzato che il virus colpisce soprattuto gli anziani, c’è nelle case di riposo o dove ci sono affollamenti. Non è esattamente cosi. Quella sicurezza spavalda ci rasserena ma non ci protegge. L’avere più nozioni, essere diventati virologi laureati all’università del web o aver acquisito la saggezza di nonna Maria, non ci mette al riparo dal Covid. Far vincere l’emotività sulla ragione ci rende solo più esposti.

Attuare una serie di escamotage mentali, oltre che porre tanti tra i più furbi anche nel combattere il virus, è solo bere un buon bicchiere di gin tonic per riportare il sereno. Perché preoccuparsi ancora?
“So talmente tante cose che sono più bravo del virologo in televisione che dice quelle cose solo per spaventare, sono fortunato perché anche l’altro ieri non ho preso niente e ne ho un pò piene le scatole di tutta questa storia. E poi tanto adesso c’è il vaccino”.
Personalmente diffido molto da chi dice questa frase.

Potremo permetterci di essere un pò tutti negazionisti solo quando gran parte della popolazione si sarà vaccinata contro il coronavirus. Siamo tutti un pò negazionisti ogni volta che sottovalutiamo le situazione. Occorrerà tempo perché gran parte della popolazione sia vaccinata e si raggiunga l’immunità di gregge per poter ritornare alla piena libertà dal virus.

Vi segnalo la pagina ufficiale del Governo, aggiornata costantemente sul numero di vaccini eseguiti nelle varie regioni italiane.
Totale delle vaccinazioni anti Covid-19 eseguite (dati ufficiali).

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