Ho visto distruggere, ci hanno distrutto e forse abbiamo distrutto il meglio. Hanno distrutto l’impegno, l’amore e la voglia di fare per lasciare spazio alla confusione che porta all’oblio. Si è cosi sprofondati in un abisso dove è difficile trovare una via d’uscita. Ammesso che una sana via di salvezza esista. Allora dico che si, è meglio una vera voce sola, concessa e non strappata, purché sia la voce della verità.
Tendenza al pettegolezzo, alla maldicenza, alle insinuazioni perfide e calunniose in contrapposto alla possibilità di discussione libera ecc. Istituto della «farmacia di provincia» che ha una sua concezione del mondo che si impernia sul cardine principale che se le cose vanno male, significa che il diavolo ci ha messo la cosa, e gli avvenimenti sono giudicati dagli uomini, che sono tutti mascalzoni, ladri ecc. Se poi si scopre che un uomo politico è cornuto, tutto diventa chiaro.
Richiamare il costume della così detta «briglia della comare» che era un modo di mettere alla berlina le donne pettegole, mettimale e rissose. Alla donna si applicava un meccanismo che, fissato alla testa e al collo, le teneva fermo sulla lingua un listello di metallo che le impediva di parlare.
Antonio Gramsci, dal Quaderno 9.
L’importante è distruggere chi sta facendo, perché chi fa al posto che parlare dà fastidio a chi non conosce e non sa fare. Provoca invidia in chi avrebbe voluto e potuto, ma non è stato capace e non ci è riuscito. La misura della verità si perde tra calunnie e maldicenze, purché colui che si sta impegnando sia agilmente demolito. Con una malvagia abilità si spazza via lentamente chi è individuato come avversario, senza che al posto di quest’ultimo sieda chi è meglio e più bravo di quest’ultimo. Anzi, quasi sicuramente vista la dinamica, siederà chi è peggio di chi è costretto ad abbandonare.
Il progetto abile dello sfasciatore prevede il non lasciare traccia, non figurare come vero responsabile del disastro. La montagna crolla ma non è stato lui, perché nessuno si è accorto che è stato lui a togliere quel sasso che tra tutti i sassi teneva su tutta la montagna. Gli sporchi interessi dello sfasciatore possono cosi realizzarsi, a dispetto di tutto e tutti. L’abilità sta nel creare il caos prima che tutto crolli.
“È una caratteristica propria del nostro spirito immaginare disordine e oscurità là dove non sappiamo nulla di certo.”
Goethe.
Per gli spettatori di questo film risulta difficile distinguere tra ciò che è frutto della fantasia e ciò che è riconducibile al reale. Comporta un duro lavoro di indagine e conoscenza, che i più non avranno voglia di attuare. Ciascuno seguirà la propria emotività dando la ragione al contendente che sente in linea con se stesso e l’altro diventerà il vero nemico. Legittimare sul nulla. Ecco un grande errore che facciamo. Attribuire verità a chi ci piace, più che a chi la dice.
Meglio una vera voce sola piuttosto che cento voci false e distruttrici. Non si chiama dittatura ma trionfo della verità sulla falsità. Avanti gli onesti, indietro i disonesti verrebbe da dire. Adesso sta a voi riconoscere colui che è per bene da colui che fa il mascalzone. Il futuro si gioca anche su questo.
-Un “mi piace” rende libere le persone che scelgono-
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