Le pieghe della nostra società vengono alla luce quando emerge “la storia” di qualcuno. Lo screditamento del prossimo è un arma di autodistruzione di massa. Una guerra grigia che fa vittime spesso silenziose.

Che bello rivedere Mia Martini! Una settimana fa è andata in onda la Sua fiction, con Mia interpretata magistralmente da Serena Rossi. Ci fai una recensione di una fiction questa volta? No assolutamente. Nessuna recensione o biografia -non potrei, non sarei autorizzato e non sarei competente- piuttosto un consiglio cinematografico!. Mi limito a condividere una riflessione personale dopo aver visto questa fiction.
Le pieghe della società in cui tutti viviamo si evidenziano quando qualcuno ci finisce dentro. Vengono alla luce perché la vita di qualcuno finisce in una piega e diventa “la storia” del momento. Le pieghe sono angoli ciechi e bui da cui è difficile venir fuori. Sono il prodotto di una manipolazione voluta e cercata. Non c’è nulla di naturale, ma tanto di artificiale.
Un incastro perfetto, come fosse una trappola che ha esaurito la sua funzione. Ci si ritrova schiacciati in quell’angolo dove é più facile morire che rialzarsi. Non c’è luce perché il sole è ormai lontano, dietro a mille nubi nere. Il capo è chino verso il basso. Le mani sono tra i capelli, a riposare, dopo averli strappati tutti per dipanare quel dibattito mentale che cerca il perché si è finiti li. E’un altro di quei forse, perché la risposta potrebbe è nascosta fuori da noi. Non si finisce da soli nell’angolo. Non c’è nulla di naturale, ma tanto di artificiale. Si finisce li per il volere di una pessima arte. Ce ne vuole tanta per saper essere i perfetti antagonisti di una sceneggiatura.
Perché è più facile essere buoni che esser cattivi. E’più salutare esser buoni che strozzarsi con le mani sporche dell’ingiustizia e della crudeltà. Solo l’ invidia ferma le navi belle e grandi che corrono libere nel mare verso l’orizzonte, sotto un sole che le illumina e le fa splendere.
Non c’è nulla di naturale, ma tanto di artificiale. Il diniego della ricerca della verità rende complici con l’antagonista. Il vero è qualcosa da scansare. Non amore di virtù, ma impiccagione dei virtuosi. E’ cosi che la mediocrità si sbarazza della superiorità. La superiorità sopravviverà solo se si farà serva della mediocrità. Saranno i mediocri a sentirsi potenti, mentre i superiori affonderanno. Prima dentro loro stessi, poi davanti a tutto il mondo. Non ci sarà più il pericolo che oscurino qualcuno.
Giaceranno sul terreno di una battaglia ormai persa. Forse per ingenuità, forse per eccesso di purezza. Perché ciò che è puro e non nasconde segreti inconfessabili non è normale se tutto il resto, la maggioranza, è all’incontrario. Non c’è nulla di naturale, ma tanto di artificiale.
Ma se poi non è vero?. Se nulla di ciò che era stato fatto e detto era vero? Solo dopo si dirà che nulla era vero, con un ritardo da record. Allora le ceneri per cospargere il capo non basteranno mai. Quelle ceneri scivoleranno via da coloro che saranno mendicanti di perdono in malafede, mettendoli in vista a tutti per l’irragionevole richiesta di clemenza.
-Un “mi piace” rende libere le persone che scelgono-
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