L’ 1 del ventuno, 1 la cosa importante. Due uno per il 2021. La “rivoluzione”, nemmeno troppo gentile, è già cominciata. Nessuno può non essersi accorto. Il 2020, come sostengo da diverso tempo, non è stato solo l’anno del Covid-19, ma anche l’anno di un vero e proprio cataclisma nelle nostre abitudini. Le conseguenze del virus sono un mutamento epocale nello spettro collettivo degli esseri umani.
Sono obbligatoriamente mutate le certezze e le priorità della nostra scala di vita. Parallelamente e involontariamente tanti hanno fatto delle nuove scoperte riguardo se stessi e il proprio modo di vivere. In tanti, con accento positivo o negativo avranno esclamato “ma chi lo avrebbe mai detto!”.
“Libero è colui che non deve ne subire ne dominare per essere qualcuno”
Dostoevskij
Le costrizioni e le paure hanno buttato giù dei muri costituiti da idee e abitudini che null’altro aveva osato mettere cosi tanto in discussione. Abbiamo visto la fragilità e la futilità di tanto, troppo. Eppure cose ne sono sempre accadute tante. Ma mai come quest’anno ciascuno ha dovuto, consapevolmente o meno, rielaborare se e le proprie azioni.
Non facciamo più come facevamo prima. Non so se le nostre cellule hanno la memoria anche per le abitudini oltre che per renderci immuni da un nuovo contagio dello stesso virus. Sono convinto però che nella grande e unica “testa comune” qualcosa si è spostato. Questo mutamento lo percepiamo, lo viviamo ma ancora non lo realizziamo. Penso invece lo attuiamo già e lo attueremo sempre di più quando ci si renderà conto che è patrimonio comune.
Non è più tutto come prima, non lo sarà anche se torneremo a camminare senza mascherina, a poter stare insieme e abbracciarci come vogliamo. Ci sono cose che incidono il modo di pensare collettivo, che fanno riflettere e stanno li in attesa di poter sfociare in azioni. Si depositano per mettere radici per poi svilupparsi. Non parlo di imprese eclatanti, ma di piccoli gesti fatti diversamente da prima, che fatti da tanti in modo nuovo, producono cambiamenti frutto di un approccio e di una sensibilità diversa.
Non siamo forti e indistruttibili come credevamo. Lo sapevamo, ma ce ne siamo fregati a lungo. Quante persone di una generazione se ne sono andate nel 2020? Davvero tante, troppe. Non siamo padroni del mondo e dello spazio e non ne abbiamo l’assoluto dominio e controllo. Da umani compiamo grandi imprese, fabbrichiamo cose ingegnose e palazzi giganti. Ma nulla è indistruttibile. Solo il cielo e l’acqua sono sempre li. Il nostro mondo antropico può essere sfasciato in un nulla. Anni per progettare e costruire un altissimo e maestoso grattacielo possono essere spazzati via in pochi minuti da un uragano o un terremoto. Minuti contro anni.
Questa inspiegabile consapevolezza, alta e imprescindibile, l’abbiamo acquisita nel 2020 a caro prezzo. Il 2020 era solo nei film di fantascienza fino a un anno fa. E’diventato realtà.
Adesso contano i due uno per il 2021. Un uno è quello del ’21, imprescindibile e costretto li dalla sequenza numerica. L’altro uno si chiama vaccino contro il Covid-19, la chiave per accedere ad una nuova epoca che si è imposta prepotentemente di fronte ai nostri occhi pigri e poco attenti.
Termino riproponendovi l’articolo dal titolo “2020 adesso basta”, da me scritto il 29/12 ma del 2019, quindi per il 2020. Ve lo ripropongo senza modifiche, assicuro originale come lo stesi un anno fa.
L’ho riletto oggi, e mi ha colpito una frase che scrissi li, parole quanto mai attuali e calzanti oggi:
“Considerazioni più o meno valide, forse certe, ci fanno negare anche la venerata verità. Perché è meglio considerare ciò che è certo e ci fa comodo, dirgli “si”, piuttosto che accettare la scomoda verità, a cui diciamo “no”.
Oggi parliamo di due uno per il 2021.
Un grande Augurio per il 2021, anno uno di un nuovo corso.
Andrea
-Un “mi piace” rende libere le persone che scelgono-
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