Ieri le tasse, oggi gli immigrati. Temi forti e veri. Un paese che non si guarda la pancia ma osserva gli astri e rincorre la cometa più luminosa, dimenticando di esistere. Ecco perché non siamo poi cosi tanto populisti.

Io le vedo quelle trasmissioni della sera in Tv. Gente arrabbiata, che urla giustizia o addirittura vendetta. La rabbia e il risentimento contro qualcuno sono urlate e sbattute li sullo schermo di tutta Italia. Gente in pena non è la migliore delle immagini. Argomenti legittimi in molti casi. Se ho perso il posto di lavoro, sono un esodato, urlo la mia rabbia. Una vera sete di giustizia che deriva da casi dove qualcosa o tutto è andato storto. Non esisterebbero i tribunali-oltre ovviamente alle trasmissioni serali o domenicali- se tutto andasse bene. Siamo quindi il paese che si regge sulle cose “andate storte”. Non banalizzo nulla. Come si dice ognuno ha il suo orticello e giustamente lo difende, tanto più se qualcuno gli ha rovinato il raccolto. Come si dice, una volta basta e avanza. Nasce anche cosi la necessità di protezione o sicurezza. Cosa dura da far capire ad alcuni partiti, altri l’hanno capita fin troppo bene. Sono istanze legittime, anzi pienamente giuste. Trovano soluzione i casi dei talk show? Non lo so. A volte si, altre no probabilmente. C’è qualcuno in grado di risolvere tutti i problemi di questo paese? Ci sarebbe. Ma al momento secondo me latita.
Qualche anno fa il tema dominante era uno. Le tasse. Un ministro, lo scomparso Padoa Schioppa, disse che le tasse sono bellissime. Egli intendeva sottolinearne l’utilità per contribuire alle spese collettive, di tutti. Apriti cielo. Era l’epoca in cui le tasse erano troppe, tante e brutte. Il mantra di tutti era diminuire le tasse. Silvio Berlusconi, anche con questo tema, ha raccolto milioni di consensi. Torniamo a oggi. Con l’ultima manovra economica le tasse aumenteranno, come confermato dallo stesso Governo. La pressione fiscale è calata di poco nel corso di questi 20 anni. Anzi è anche aumentata. Complice la crisi economica. Le tasse erano un nemico, qualcosa da combattere, le responsabili di ogni male e della mancanza di prosperità. La paura era non essere di più, non realizzare un sogno di ricchezza o benessere. Il fastidio derivava dall’idea di regalare inutilmente soldi allo Stato. Salvo poi pretendere opere pubbliche e aiuti. Oggi le tasse non sono più il nemico numero uno. Possono dormire sonni tranquilli nei cassetti dei riscossori.
Nel 2002, fu approvata la legge Bossi-Fini per la disciplina dell’immigrazione. Contrasto al traffico di clandestini e limitazione agli ingressi di irregolari erano negli intenti della legge. Chi voleva venire in Italia e rimanerci doveva legare la sua permanenza ad un lavoro. Non sono cose nuove direte. Oggi il tema non sono le tasse ma l’immigrazione. Come per le tasse il problema o fenomeno esiste. Ammettere che c’è serve quanto meno a dire che esiste, e nel caso a valutare come gestirlo in modo efficace. L’immigrato, una persona, non più le tasse, pezzi di carta. Il nemico sono loro. Persone ammassate su dei barconi provvisori. La paura di fondo è che l’Africa sia contenuta in Italia o in Europa. Un pò come pensare di mettere un camion a rimorchio dentro una Panda. La delimitazione del contenitore varia dai giorni e soggetti. Il fastidio che ci sia gente che porta via il lavoro, da mantenere o che delinque. Nulla di inventato nemmeno questo. Più volte abbiamo assistito a fatti di cronaca commessi da immigrati, forse dimenticandoci che ci sono altri fatti commessi da Italiani. E’ l ultima ruota del solito carro che si materializza nella dimensione dei reati. Un immigrato può rubare un giaccone, un dirigente può rubare miliardi. Questione di dove ti trovi. Solo non tutti gli immigrati fottono giacconi e non tutti i dirigenti fottono miliardi. Qualcuno direbbe che è la nuova divisione in classi.
Quel popolo che in tv protesta sta nel mezzo. Se basterà il reddito di cittadinanza per stare meglio si vedrà. Se avrà giustizia si vedrà. Chi latita è un popolo che deve pretendere grandi visioni per stare meglio piuttosto che temi forti per il momento.
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