Che dire, ben ritrovati a coloro che hanno la voglia di leggere qualcosa in più, credo interessante. Per vari motivi non ho scritto nulla negli ultimi periodi. Nulla di rilevante o irrimediabile. Per dire qualcosa serve ispirazione, ancor prima serve qualcosa di interessante da comunicare a qualcuno. Qualcosa di bello, qualcosa di difficile.
Mi hanno inviato qualche giorno fa la foto di una decorazione natalizia in vendita su uno dei grandi colossi del commercio on line. Nell’immagine si vede il 2020 con cappellini di babbo natale, ovviamente con mascherina, una boccetta di disinfettante per le mani e al posto dello zero finale di 2020 un rotolo di carta igienica pronto all’uso. Direi che, se non fosse per la forgiatura, tutto ciò farebbe dispetto con la grande inventiva che ogni anno i Maestri napoletani usano per attualizzare le loro decorazioni.

Il bello va ricercato. Cercato nelle cose, nelle persone, nella vita e nel tempo che viviamo. La decorazione ci fa però capire che quest’anno è più facile trovare qualcosa di bello nel fatturato di chi produce gel igienizzanti e mascherine che in tutto il resto. Non è esagerato dire che il mondo è stato scosso, oltre che da un virus feroce, da un vero e proprio shock collettivo. Credo sia banale dire che bisogna vedere il lato positivo. Certo aiuta. Penso piuttosto occorre accettare un cambiamento che tutti speriamo sia momentaneo. Non esiste alternativa.
Da questo forse può iniziare la ricerca di qualcosa di bello, di una stella in un cielo oscurato dalle nubi. Perché se uno shock, un cambiamento, ha dei lati positivi, ne ha anche di negativi. Pensiamo a quanto sia stato positivo avere un pò più di tempo per stare in casa ma anche quanto sia negativo non poter vedere e abbracciare i propri affetti. Qualcosa di bello, qualcosa di difficile.
“Ricordare: Dal latino re-cordis, ripassare dalle parti del cuore.”
Eduardo Galeano
Nelle festività che si avvicinano mancherà qualcosa di bello. Saranno per molti il momento in cui si “sbatte contro il muro”. Vivere questi giorni di ricordo o spiritualità è onorevole, ma le nostre abitudini e la nostra mente sono per un dicembre diverso da quando siamo nati. Non è solo spiritualità o consumismo, sacro o profano, è anche rivedersi e stare insieme, fare pace e stare bene. Tradizione e affetto. Un periodo speciale dell’anno. Un periodo dove c’è qualcosa di bello.
Pazienza si dirà. La priorità è combattere il virus e le sue drammatiche conseguenze. Sicuramente. Ci sono però rinunce che pesano più di altre seppur motivate. Spiegarlo alla mente è facile, spiegarlo al cuore è più difficile. Questa volta qualcosa di difficile, che potrebbe essere qualcosa di bello.
-Un “mi piace” rende libere le persone che scelgono-
Puoi conoscere gli aggiornamenti del sito su Facebook alla pagina andreaariazzi.it
Commenti recenti