2020 adesso basta. Anche il “no” ha i suoi pregi. Due lettere, una “N” e una “O” che dette insieme dicono molto. E’coraggioso dire “no”. Negare o negarsi qualcosa dicendole un secco “no” è impegnativo. Pronunciare queste due lettere vicine è la massima esternazione di una riflessione per fare una scelta. “No” sembra brutto, antipatico. Astrazione del togliere o togliersi qualcosa, è nell’immaginario sinonimo di perdere. E’difficile fare a meno piuttosto che avere. E’complicato il non avere oggi per forse avere domani. “Forse” ci inganna. Il “no” è collegato al “forse”. L’incognita sconosciuta ci porta inevitabilmente a dire “no”. Spesso non basta il fascino del nuovo o la certezza del pericolo a farci dire un “si”. Il “no” vince.

La fiducia sta qui. Ecco cosa ci fa dire “si” allo sconosciuto. Allora il “no” è lui stesso negato. La negazione è rivolta al pensiero, all’idea sbagliata, preconcetta, che avevamo. Diciamo “no” alla nostra testa. Non a noi stessi. Rischiare è un verbo che nella pratica riceve spesso un “no”. Quelle valutazioni, più o meno esatte, forse vere, fanno pendere la nostra bilancia verso il “no”. L’omicidio della verità avviene cosi. Considerazioni più o meno valide, forse certe, ci fanno negare anche la venerata verità. Perché è meglio considerare ciò che è certo e ci fa comodo, dirgli “si”, piuttosto che accettare la scomoda verità, a cui diciamo “no”.
Il sapere aiuta a dire “no”. Il conoscere ha la spiegazione. Ma senza la fiducia e la voglia di verità il sapere che deve dire “no” muore difronte al comodo che fa dire “si”. E il “forse” si trasforma in una conveniente falsa certezza. Per cosi scomparire.
Nel 2019 il messaggio ambientalista è stato portato alla ribalta più da Greta Thunberg che dai drammi che viviamo sulla nostra pelle o che leggiamo sui giornali. Non siamo stupidi. La spiegazione c’è.
Per il 2020 diciamo un basta gigantesco al maltrattamento del nostro pianeta. E’ il proposito migliore che possiamo darci. Un impegno indifferibile che riguarda tutti. L’augurio più sincero che possiamo farci l’un l’altro, senza distinzioni. 2020 adesso basta.
Sono sicuro, dentro i no più definitivi vivono dei si che non sanno come uscire.
Fabrizio Caramagna
-Un “mi piace” rende libere le persone che scelgono-
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